Se per Itaca volgi il tuo viaggio, / fai voti che ti sia lunga la via, / e colma di vicende e conoscenze... (Konstantinos Kavafis)

giovedì 15 settembre 2016

Luoghi e nonluoghi

Le spianate, le piazze, i parcheggi pubblici e privati, sono la contrazione (ma esplosa, ma allargata a dismisura, insufflata dall'evaporazione dei rapporti umani come un vetro che mostri i suoi tenui spessori traslucidi, fusa in volumi che non hanno più un vero dialogo con l'Oltre) dell'Agorà o del Foro.

Quello che, antico e sacro, sarebbe stato insieme lucus e mundus, il koilon vuoto e luminoso e puro di contro alla silva consueta in cui muoversi, di contro alla yle originaria del pieno, è ridotto ormai quasi solo alla contrapposizione delle forme, alla loro precisa o sgangherata giustapposizione metrica e commerciale.

Vige la regola della "concentrazione" massimale, lo sfruttamento topologico del volume come accumulazione: l'horror vacui di memoria aristotelica è stato elevato a formulazione matematica, di tipo economico.
Per questo quando si entra in un parcheggio vuoto o semipieno, si tentenna sempre fra un senso di incompletezza e di attesa, sempre meno invece con il senso di reale libertà che avrebbe accompagnato lo spirito degli Antichi.

domenica 19 giugno 2016

Esperienze di traduzione: Gregory Orr, A house just like his mother’s — Una casa come quella di sua madre

Gregory Orr, A house just like his mother’s


A house just like his mother’s,
But made of words.
Everything he could remember
Inside it:
Parrots and a bowl
Of peaches, and the bright rug
His grandmother wove.

Shadows also—mysteries
And secrets.
Corridors
Only ghosts patrol.
And did I mention
Strawberry jam and toast?

Did I mention
That everyone he loved
Lives there now,

In that poem
He called “My Mother’s House?”

***

Gregory Orr, Una casa come quella di sua madre


Una casa come quella di sua madre, tale e quale
Ma fatta di parole.
Tutto quel che lui poteva ricordare
Dentro di essa:
dei pappagalli e una ciotola
di pesche, e la coperta luminosa
cucita da sua nonna.

E pure ombre— misteri
E segreti.
Corridoi
Guardati a vista soltanto dai fantasmi.
E dovrei accennare
alla confettura di fragole ed ai toast?

Dovrei spiegare
Che tutti quelli che egli amò
Adesso stanno lì,

in quella poesia
che ha intitolato “La casa di mia madre”?
(traduzione di Tommaso Cimino)