Se per Itaca volgi il tuo viaggio, / fai voti che ti sia lunga la via, / e colma di vicende e conoscenze... (Konstantinos Kavafis)

domenica 30 aprile 2017

La danza delle età: una traduzione interlineare di "Pas de deux" di Jackie Kay


La poetessa scozzese Jackie Kay (a questa pagina di Wikipedia delle informazioni su di lei) è la terza "poetessa nazionale" della Scozia moderna: con il termine proprio, è una makar (calco del poietes greco antico, corrisponde all'inglese attuale maker, dunque il "creatore" di poesia).
Mi è capitato di conoscerla attraverso un suo testo, Pas de deux, che è stato commissionato per un delicatissimo cortometraggio dello Scottish Ballet intitolato "Haud close tae me" diretto da Eve McConnachie (si può vedere a questa pagina, dove si legge anche il testo della poetessa) con un balletto interpretato da Mia Thompson e Jill Ferguson, coreografato da Christopher Hampson con la musica di Alex Menzies e la voce della stessa Kay che legge i suoi versi.
Se il tema del balletto e della poesia è quello di cercare di indagare le connessioni fra le diverse percezioni di sé nelle diverse età della propria vita, il testo mi è sembrato tanto delicato e potente, tanto intimamente denso di immagini e suggestioni, da cercare di tradurlo dall'originale scozzese.
Ho preferito una traduzione interlineare, anche perché il cortometraggio stesso e la poesia si pongono deliberatamente in questo intreccio difficilmente solubile fra il sé "giovane" e quello "anziano", e dunque mi è sembrato doveroso mantenere anche con la versione una duplicità fra lo scozzese e l'italiano, e tentare così un dialogo più corpo a corpo con la poesia.


Pas De Deux di Jackie Kay

Would you take haud o’ me,
Vorresti prendermi
Take haud o’ me
mi prenderesti
Haud me in your airms and birl me aroon?
tenendomi fra le tue braccia, facendomi
volteggiare tutto intorno?
Would you haud close tae me
Vorresti tenerti stretta a me
Haud close tae me
trattenerti stretta a me
Lift me up and put me doon?
farmi volare in alto e posarmi giù?

I’ll let go o’ you,
Ti lascerò andare
Let go o’ you
ti farò andare
Turn you roon an’ set you free
ti volgerò d’intorno e ti libererò
You’re one step away
tu sei un passo più in là
Two away frae me
due lontano da me
A pas de chat, a pas de deux.
un pas de chat, un pas de deux.

Would you run aff wey me
Correrai via lontano da me
Run awa wey me
lontano e molto, correndo, da me,
Tak my haunds and lead me astray?
prenderai le mie mani e mi lascerai errabonda?
Would you hae a word wey me,
Dirai tu una parola per me,
Hae a word wey me,
avrai una parola per me,
Tell me: yesterday’s no the day?
dimmi: non è forse ieri il giorno?

I’ll keep time wey you,
Mi prenderò del tempo per te,
Bide close tae you
per stare accanto stretti tu ed io
Yer body’s memory, fu o’ story,
la memoria del tuo corpo, colmo di vicende,
Step by step we go – chassé, plié…
andremo insieme passo passo — chassé, plié...
In your foot, your toe:
sui tuoi piedi, sulle tue dita:
You’re a magnificent glory.
fatta sei di gloria magnificente.

Would you please follow me?
Seguimi, per favore.
Still shadow me
Sii l'ombra mia indivisa
Until night becomes day?
finché la notte non divenga giorno.
Keep up wey me
Tienimi su
Pas marché or brisé volé?
pas marché o brisé volé?
Until the river meets the sea?
Fino a che il fiume non incontra il mare?
I’ll pace time with you,
Io sosterrò il tempo, con te,

Keep faith with you
Avrò fiducia in te e ti darò fiducia
Up the banks and over the brae
sopra gli argini e sulle chine
Until the moon draps tae the sea.
fin che la luna non scivolerà nel mare.
I’ll be your bridge, be your gateway
Sarò il tuo ponte, sarò il tuo passaggio
Till you are me and I am ye.
fin che tu sei me ed io sono te.

Would you let go o’ me,
Mi lasceresti andare,
Things have sapped and ebbed away.
le cose si sono intrise d'acqua ed insabbiate.
Would you let go o’ me,
Mi lasceresti andare,
Let go o’ me
andare via,
The words have slid back tae sea.
le parole sono scivolate indietro verso il mare.
Who are ye? Who’s me? Who’s me?
E tu chi sei? E chi son io, chi sono?

I’ll dance the night away
Farò danzare la notte lontano
Step by step away
passo dopo passo lontano
You go; I’ll follow
tu vai, io seguirò
Don’t worry now: don’t go away.
non preoccuparti ora, non andar via.
It all begins and ends with a demi plié!
Tutto comincia e termina con un demi plié!
Till I am you and you are me!
Fin che io sono te e tu sei me.

Are you dancing, you say; you say
Stai danzando, dici; e di’ allora
Are you tomorrow?
sei tu il domani?
Are you asking - what will you borrow?
Stai chiedendo qualcosa — ma cosa porterai?
The day just yesterday.
Il giorno è appena ieri.
The night's dancing into the day.
La notte sta danzando dentro il giorno.
The moon’s dancing into the sea.
La Luna sta danzando dentro il mare.

Non è una poesia "lirica": si sentono fra i versi dei richiami, una modalità cantilenante da bardo; le ripetizioni fanno appunto pensare ad un testo nato e pensato per la recitazione a voce alta. Eppure gli slanci sono proprio quelli della danza, e nel ritmo del corpo che si avvicina e si allontana dal suo doppio più giovane o più vecchio, si innesta la dinamica fra le promesse della gioventù e l'esperienza maturata nel corso della vita, che vorrebbe lenire, guarire ed educare forse il sé ancora inesperto e scalpitante, irrequieto e ondivago.
Non a caso è l'acqua a fare il gioco della metafora ricorrente nel testo della Kay: acqua di fiume e del mare — ma proprio in questa millenaria contrapposizione e fusione, la poetessa riesce a trovare un gesto espressivo che rinnova un'immagine che rischierebbe di esser fiacca e trita. Una delle strofe centrali dice appunto: Would you let go o’ me,/ Things have sapped and ebbed away./ Would you let go o’ me,/ Let go o’ me/ The words have slid back tae sea./ Who are ye? Who’s me? Who’s me?, cioè Mi lasceresti andare,/ le cose si sono intrise d'acqua ed insabbiate./ Mi lasceresti andare,/ andare via,/ le parole sono scivolate indietro verso il mare./ E tu chi sei? E chi son io, chi sono?
Non è forse nella danza, in una eterna danza immutabile, che quest'ultima domanda trova il suo senso vero pur non avendo una risposta definitiva?