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mercoledì 1 ottobre 2008

Dalla comunità all'individuo: una Storia della Chiesa secondo John Bossy


Già da qualche tempo in Italia si susseguono vicende e casi letterari legati a libri che trattano argomenti religiosi, e almeno due fra 2007 e 2008 hanno segnato la scena storiografica: il libro di Ariel Toaff "Pasque di sangue", uscito e subito ritirato nel febbraio del 2007 (adesso in una nuova edizione uscita nel febbraio del 2008 per l'editore IlMulino), che ha per tema le vicende dell'ebraismo ashkenazita nei secoli del Medioevo; e il volume di Sergio Luzzatto intitolato "Padre Pio", che analizza la vicenda umana e ecclesiale di San Pio da Pietralcina mettendo in discussione la soprannaturalità dei segni e delle stimmate sul suo corpo (una scheda sul libro, pubblicato da Einaudi nel 2007, si legge a questa pagina).
In questo clima mi piace ricordare il libro di uno storico inglese, John Bossy, dal titolo "Dalla comunità all'individuo. Per una teoria sociale dei sacramenti nell'Europa moderna", (uscito da Einaudi nel 1998 - una scheda si legge nella pagina dell'editore) che tratta un tema tutt'altro che slegato rispetto alle questioni dei rapporti con l'Ebraismo o con la spiritualità del Novecento per come si è manifestata verso la ricerca di figure di "santità conclamata", da Padre Pio al grido di "Santo subito!" urlato prepotentemente alla morte del papa più mediatico del Novecento, Giovanni Paolo II.
La personalizzazione dell'esperienza religiosa che la modernità ci consegna, ha visto decadere le forme sociali delle liturgie, dei riti e dei sacramenti, per accentuare al contrario l'assunzione singola del rapporto col divino - risultato della Controriforma ma anche delle nuove idee della scienza e di un rapporto differente della religione con la politica del tempo.
In un'epoca in cui si manifestano sempre più forti contrasti nelle "pratiche religiose" della cristianità (e soprattutto del cattolicesimo romano), un libro come questo di Bossy offre molti spunti di riflessione per comprendere i movimenti religiosi, le "innovazioni-rivoluzioni" della liturgia in latino preconciliare o il sacerdozio femminile alla luce di quella personalizzazione che spinge sempre più la religione verso l'orizzonte di un bisogno esclusivo e spesso lontano dalla ecclesìa.

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